NYANENE: HANNO SPEZZATO UNA PICCOLA STELLA


Pioveva quando Nyamuoch è arrivata con la sua piccola Nyanene alla clinica delle dottoresse bianche. La bambina da due giorni aveva la febbre alta e respirava male. Per di più, poi, rifiutava quel poco cibo che la sua mamma riusciva con tanta difficoltà a trovare per lei.

Le giovani dottoresse, coraggiose volontarie in quella terra di odio e violenza che è oramai il Sud Sudan travolto dalla guerra civile e da mille interessi stranieri, si mettono subito al lavoro con i pochi mezzi a disposizione. Qui è difficile far arrivare medicinali, le armi invece abbondano scambiate da mercanti e governi di mezzo mondo con concessioni sul petrolio che abbonda nel sottosuolo di questo martoriato paese.
Nyanene sembra migliorare. Sorride ai giochi della sua giovanissima mamma.
Un improvviso peggioramento. La piccola ha la polmonite. Nella piccola struttura ospedaliera, c’e’ un respiratore artificiale. Glielo applicano e rassicurano Nyamuoch. ” Tua figlia ce la farà…”.
Dopo due ore va via la luce. Il generatore si è spento. Manca il gasolio per rimetterlo in funzione. Si, nel paese del petrolio abbondano le armi, ma il gasolio è divenuto un bene rarissimo.
Nyanene peggiora a vista d’occhio. Nyamouch piange disperata. Una delle dottoresse, bestemmiando contro la guerra ed i suoi signori, prova a soccorrere la bambina con un respiratore manuale. Sembra funzionare, poi…Il piccolo cuoricino rallenta i suoi colpi, si ferma.
” Potevamo salvarla. Tutta colpa del generatore. Tutta colpa della guerra ” spiegano esasperate le dottoresse abbracciando Nyamouch, quasi chiedendole perdono.
Nyanene viene avvolta in uno straccio ed in braccio a sua nonna torna verso casa. Piove. A me, però, non sembra pioggia.
Sono lacrime.

di Silvestro Montanaro

foto di ALBERT GONZÁLEZ FARRÁN / ICRC


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